I vini naturali in pillole

Eccovi due parole in sintesi sui vini naturali

Il termine è stato scelto da un gruppo di produttori la cui filosofia di fondo era quella di creare dei vini che fossero l’espressione del territorio in cui le vigne crescono, dove il viticoltore interferisce il meno possibile con l’ambiente naturale e con i processi di fermentazione e affinamento. Non è un termine perfetto ma al momento è ancora considerato il migliore trovato per la loro definizione.

Cercando di semplificare, i vini naturali sono prodotti secondo questi principali “pilastri”:

  • minimo intervento in vigna, no all’uso di sostanze chimiche di sintesi (come diserbanti, disinfestanti), sì al moderato uso di rame e zolfo e a tecniche di concimazione come il sovescio (semina di erbe specifiche da far crescere attorno alla pianta di vite che terminata la loro fioritura vengono falciate e interrate per aumentare la fertilità del terreno).
  • minimo intervento in cantina che semplificando significa:
    • utilizzo di soli lieviti indigeni per la fermentazione
    • fermentazioni spontanee senza controllo di temperatura
    • bassissimo utilizzo di solforosa sia in fase di fermentazione che all’imbottigliamento
    • la limpidezza dei vini non si ottiene con la filtrazione (che secondo i vignaioli che producono vini naturali impoverisce il vino) ma per decantazione: la forza gravitazionale fa sì che le particelle residue della fermentazione si depositino sul fondo della botte. Questo comporta che un vino naturale non sarà brillante e potrà avere qualche piccola particella in sospensione che però non ne pregiudica la buona qualità ma che anzi ne esalta il carattere.
  • spesso la macerazione avviene a contatto con le bucce anche per i vini bianchi, prolungata per quei vini che vengono definiti ‘orange’.
  • predilezione per vitigni autoctoni poiché sono l’espressione del territorio

L’intento è quello di prendere le distanze dai vini prodotti in modo convenzionale, costruiti per piacere ad un pubblico che si aspetta un vino che abbia determinati canoni che però secondo i sostenitori dei vini naturali sono il risultato di troppe lavorazioni che nascondo la vera identità del vino e del territorio.

I vini naturali pertanto possono avere diversi colori, al naso non sono facilmente incasellabili nelle famiglie di odori tipici dei vini convenzionali. Possono avere aromi di sidro o birra, i sentori erbacei e agrumati sono spesso presenti, difficilmente troverete dei vini naturali con sentori di legno. Moltissimi vini naturali sono frizzanti perché rifermentati naturalmente in bottiglia, ma esistono anche vini fermi ovviamente.

Se non ne avete mai bevuti vi consiglio di farlo, sono davvero un mondo a parte, sicuramente emozionano. Beveteli e poi decidete se fanno per voi oppure no. Una cosa è certa: anche dopo qualche eccesso il giorno dopo non ne accuserete i colpi, e questo a mio avviso è davvero un punto a favore di questi vini!

Il discorso sui vini naturali abbraccia tantissime tematiche, ad esempio il rifiuto del sovra-sfruttamento dei terreni in ambito agricolo per aumentare la produttività a scapito della biodiversità e dell’ecologia in senso più ampio. Quello dell’uso di prodotti di sintesi in cantina che se usati in eccesso possono essere dannosi per la salute dell’uomo.

Se vorrete approfondire l’argomento senza dovervi leggere dei testi troppo tecnici vi consiglio il libro di Alice Feiring “Vino naturale per tutti” Slow Food Editore. Mi raccomando, ordinatelo dal vostro piccolo libraio di fiducia!

alcuni dei nostri vini naturali (vineria LE 7 VITI Milano)

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